La città come palinsesto di segni forme e volumi, si manifesta in un continuo cambio di scala: le immagini della pubblicità si misurano con gli edifici divenendo parte bidimensionale di un paesaggio tridimensionale. La fotografia restituisce quindi una realtà scenografica di un “teatro urbano” dove alla stratificazione si sostituisce l’addizione di immagini dai significati effimeri.